Quell’ideologia gender che semina totalitarismo
Mio articolo sulla versione pdf della Croce (disponibile agli abbonati) di mercoledì 9 marzo.
La vittoria in Senato del Ddl Cirinnà segna simbolicamente l’affermazione definitiva della ideologia gender, che è sostanzialmente una propaggine dell’ideologia relativista (il genderismo, infatti, “relativizza” i due sessi, confondendoli e mescolandoli fra di loro). Ebbene, non si è mai sottolineato che il relativismo morale ha molto in comune col nazismo e che entrambi affondano le radici nella filosofia nominalista tardo medievale, il cui più importante rappresentante fu Guglielmo di Occam, quello del rasoio, di cui Guglielmo da Baskerville, protagonista de Il nome della rosa di Umberto Eco, è chiaramente la controfigura. Dal momento che il nominalismo è la radice di tutti gli errori filosofici successivi e dal momento che un importante intellettuale appena scomparso (Eco) ha riesumato il nominalismo per metterlo al servizio della causa relativista e gender vale la pena parlare del nominalismo e della antica “disputa sugli universali”, che è meno accademica e più appassionante di quanto si pensi. (…)
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