Dal divorzio all’aborto fino alla #Cirinnà
Continua:
Continua:
Secondo Sigmund Freud, attraverso i cosiddetti “lapsus” e le cosiddette “gaffe” il soggetto esprime, senza esserne consapevole, un pensiero rimosso che sopravvive a livello inconscio oppure semplicemente un segreto che non vuole rivelare. Ebbene, le motivazioni addotte dai suddetti responsabili del settore audiovisivo francese hanno i caratteri di un perfetto “lapsus” freudiano: «Abbiamo criticato lo spot in difesa dei bambini Down perché poteva causare problemi alle coscienze di chi ha fatto scelte di vita differenti». Il pensiero rimosso che questo lapsus comunica è il seguente: “Chi ha fatto scelte di vita differenti può rimanere turbato da questo spot in quanto dentro di sé sa benissimo di avere compiuto un omicidio”.
I “laicisti” ci ripetono dalla mattina alla sera con una insistenza rabbiosa che l’aborto non è un omicidio, che l’embrione e il feto non sono esseri umani, che abortire il “feto malformato” è un gesto d’amore e bla bla bla. Benissimo. Ma allora, se uccidere il feto del bambino down non è un omicidio, se è addirittura un nobile gesto di altruismo, perché le persone che hanno compiuto questo nobile gesto dovrebbero sentirsi turbate da quello spot? Quello spot non dovrebbe anzi confermare la sostanziale bontà del loro gesto? “Ma guarda questi piccoli mostriciattoli, guarda come sono infelici, ho fatto bene io a risparmiare loro coraggiosamente una vita di sofferenze…”. Se invece è probabile che si sentano turbati – come confermano i suddetti garanti – significa che tutta la martellante propaganda laicista non è riuscita a mettere a tacere del tutto quella vocina fastidiosa che ha nome di coscienza.