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PISAPIA E I COMUNISTI COME LUI VOGLIONO L’UGUAGLIANZA NELLA MISERIA, NELL’INFELICITA E NELLA MORTE

DeG

D & G evasori?

I fatti: D’Alfonso, assessore alla cultura al comune di Milano, ha offeso Dolce e Gabbana, che per reazione hanno chiuso i loro negozi per te giorni. Nello specifico, D’Alfonso ha detto che il comune di Milano non deve favorire i due famosi stilisti in quanto entrambi sarebbero “evasori fiscali”. In realtà, la presunta “evasione fiscale” dei due stilisti consiste nel non avere voluto (mille volte giustamente) pagare tasse in proporzione a guadagni mai percepiti. Inoltre, anche se avessero  evaso rispetto a guadagni effettivamente percepiti, dal mio punto di vista avrebbero fatto bene a farlo. Secondo la legge naturale quando l’aliquota fiscale raggiunge e supera tassi usurai, il contribuente ha il diritto morale di non pagare.

Il mio giudizio. La giunta Pisapia non ce l’ha genericamente con gli evasori fiscali: ce l’ha con i produttori di ricchezza, posti di lavoro e benessere. Pisapia non sopporta che Milano sia la capitale della moda, del design e del lusso. Cerca con tutte le sue forze di renderla una favelas del Terzo Mondo in cui i meritevoli non siano premiati. Per accelerare la terzomondizzazione di Milano, apre le porte agli immigrati più ostili e violenti e contemporaneamente caccia via due stilisti che hanno il torto di avere del talento, di creare ricchezza e di attirare soldi da tutto il mondo. Avete visto quanti stranieri si aggirano con i sacchetti dei negozi di lusso per le vie della moda? Che ne sarà di via della Spiga senza il negozio di D&G? Ma è proprio questo che vuole Pisapia: distruggere le vie della moda per soddisfare la furiosa invidia sociale dei senza talento e senza merito come lui e come gli sfaccendati di ogni genere e grado che campano attaccati alla tetta dello Stato.

Infatti, nella visione vetero-stalinista di Pisapia, gli uomini devono essere tutti uguali nella povertà e nell’infelicità. Anzi, l’uguaglianza nella povertà non basta: occorre pure l’uguaglianza nella morte. Hanna Arendt dice più o meno che il comunismo si realizza pienamente nei campi di prigionia: in essi infatti gli uomini vivi diventano il più possibile simili a cadaveri, e non c’è maggiore uguaglianza di quella che intercorre fra cadaveri.

Pisapia ha orrore del benessere degli altri, ma non del suo (ho sentito che è proprietario di dimore faraoniche). Cari, D&G, i vostri negozi ci mancheranno molto, ma dovete assolutamente andarvene da qui: non potete permettere a questa nazione stalinista di distruggere il vostro lavoro con pizzi e tangenti ossia tasse a tassi usurai.

Pisapia

QUESTO E’ TROPPO:

D&G1

Cari D&G, ribellatevi agli insulti dei parassiti invidiosi fannulloni italioti: andatevene subito dall’Italia, così i parassiti dovranno cercarsi un lavoro vero.

D&G2

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