Tesori in frantumi

Una voce dall'abisso

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L’ERRORE DI CONSIDERARE TRUMP UN FENOMENO DA BARACCONE

Maggio 23, 2016 Giovanna Jacob

Nessuno degli argomenti con cui i liberal-conservatori d’America e d’Italia tentano di giustificare il loro odio regge alla prova dei fatti.

 

L’errore di pensare che Trump sia un “fenomeno da baraccone”

Cosa la sinistra non capisce del terrorismo islamico

Maggio 9, 2016 Giovanna Jacob

Se da una parte cercano di nascondere il genocidio dei cristiani sotto tutta l’ombra del mondo, dall’altra i media di sinistra vanno da sempre a caccia del fantasma del “terrorismo cristiano”

 

Caro direttore, si è scoperto che fra i candidati del Pd per le elezioni amministrative del prossimo 5 giugno a Milano è presente una musulmana con velo d’ordinanza che non riesce a dimostrare in maniera convincente di non avere mai avuto nessun legame col famigerato gruppo dei Fratelli Musulmani, che sono fra i principali ispiratori del terrorismo jihadista. Non c’è nessuna ragione di credere che il Partito democratico simpatizzi con i Fratelli Musulmani o con altri gruppi della galassia fondamentalista. Quello che invece è certo è che la sinistra post-marxista occidentale, di cui il Pd è uno dei tanti partiti di riferimento, ha più simpatia per i non bianchi del terzo mondo che per i bianchi occidentali. Infatti la sinistra guarda ai non bianchi del terzo mondo come ai nuovi “proletari sfruttati” e agli bianchi occidentali come ai nuovi “borghesi capitalisti sfruttatori”. Perché mai i partiti della sinistra post-marxista, in tutti i paesi occidentali, cercano di incentivare con ogni mezzo l’immigrazione dai paesi del terzo mondo se non perché sperano che gli immigrati finiscano al più presto di disintegrare dall’interno l’odiata società borghese-capitalista con i suoi odiati valori borghesi-capitalisti (lo ha confessatoun vecchio laburista inglese) e votino per pure per loro? Avendo perso elettori in casa, la sinistra li deve importare dal terzo mondo. E per assicurarsi che gli elettori d’importazione non sentano la tentazione di votare per qualche altro partito, i partiti di sinistra cercano sempre di infilare all’interno delle loro liste elettorali qualche immigrato. Il Pd milanese ha infilato nella sua lista una immigrata di origine mediorientale che professa la religione islamica.

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Cosa la sinistra non capisce del terrorismo islamico

E noi non dovremmo avere paura?

Aprile 25, 2016 Giovanna Jacob

I media nascondono i fatti che potrebbero alimentare la nostra paura perché secondo la sinistra gli “imprenditori della paura” sono più cattivi dei terroristi stessi.

Caro direttore, una quarantina di anni fa è avvenuto il lento passaggio dall’era moderna all’era postmoderna. Se la cultura modernista (la cui componente fondamentale era il marxismo) pretendeva di conoscere la verità per mezzo della sola ragione scientifica, invece la cultura postmodernista crede che il vero il falso, l’autentico e l’inautentico, il bello e il brutto abbiano lo stesso valore. Gli intellettuali postmodernisti non mirano a scoprire le verità universali e i giornalisti postmodernisti non mirano a raccontare i fatti: i primi inventano cosiddette “grandi narrazioni” che sembrano veritiere senza esserlo necessariamente (perché non si può nemmeno sapere che cosa sia la verità) mentre i secondi non raccontano i fatti così come sono ma cercano di adattarli alle grandi narrazioni dei primi. Si capisce che, al di là delle apparenze, la cultura modernista non era tanto diversa dalla cultura postmodernista: che cosa era infatti il marxismo se non una “grande narrazione” che sembrava veritiera senza esserlo? D’altra parte, tutti i media mainstream sono ancora saldamente controllati dalla sinistra, come Gramsci comanda.

Dalla sera dell’11 settembre 2001, mentre le macerie delle torri gemelle fumavano ancora, intellettuali e giornalisti di sinistra ci narrano ininterrottamente che l’enorme maggioranza dei musulmani sono pacifici e che quindi confondere tutti i musulmani con pochi fondamentalisti e pochi terroristi è come confondere tutti gli italiani con pochi mafiosi. Ci narrano ininterrottamente che l’infima minoranza fondamentalista-terrorista fa guerra innanzitutto alla maggioranza pacifica dei musulmani: «I terroristi ammazzano molti più musulmani che non occidentali». Ci narrano ininterrottamente che la stessa minoranza violenta è divisa al suo interno in tanti gruppi che si fanno la guerra fra loro: Fratelli Musulmani, Wahabiti, Ayatollah, Al Qaeda, Isis e chi più ne ha più ne metta. Ci narrano ininterrottamente che tutti questi gruppi perseguono fini politico-economici di basso cabotaggio mascherati da fini religiosi (perché in termini marxisti la religione, non dimentichiamolo mai, è solo “sovrastruttura” dell’economia). Ci narrano ininterrottamente che le masse occidentali infliggono tremende “ingiustizie sociali” alla maggioranza pacifica degli immigrati musulmani. (…)

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E noi non dovremmo avere paura?

Il “pompiere” Donald Trump

Marzo 1, 2016 Giovanna Jacob

Gaffeur, senza una chiara linea politica, ma capace di fasi capire dalle masse che ne hanno piene le scatole delle astrattezze progressiste

 

Caro direttore, le primarie del partito repubblicano americano, che si stanno svolgendo i questi giorni, non sono meno appassionanti di un mondiale di calcio. Lo scontro in diretta televisiva fra i tre principali candidati del Gop (Trump, Rubio e Cruz) che si è svolto il 25 febbraio è stato uno spettacolo d’intrattenimento molto più coinvolgente rispetto alla solita, stucchevole notte degli Oscar. Se paragoniamo le primarie repubblicane a un campionato di calcio, ebbene immaginate che in campo ci sia un uomo in stampelle che in ogni partita riesce a dribblare giocatori più giovani e più allenati e a fare un gol appresso all’altro. Ebbene quel giocatore in stampelle è Donald Trump, il multimiliardario inviso all’establishment repubblicano, per giunta digiuno di politica, che, quando si presentò alle primarie repubblicane, tutti davano per perdente. E invece sta vincendo anzi stravincendo sugli altri candidati.

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Il “pompiere” Donald Trump

Perché la fatwa laicista contro Kamel Daoud è una fatwa contro tutti noi

Febbraio 27, 2016 Giovanna Jacob

Cosa si nasconde dietro la giustificazione incondizionata di ogni stortura della cultura islamica a parte della sinistra (ex) marxista divenuta relativista

Caro direttore, lo scorso 12 febbraio, sulle pagine di Le Monde, 19 intellettuali francesi hanno lanciato una sorta di fatwa laicista contro lo scrittore algerino Kamel Daoud, che pochi giorni prima, in un articolo apparso sullo stesso Le Monde e sul New York Times, aveva cercato di spiegare, con estremo garbo, perché i maschi musulmani fanno molta fatica ad avere un rapporto equilibrato con le donne, specialmente con quelle libere. Nel testo della fatwa si legge: «Pur affermando di voler decostruire caricature promosse dalla “destra” e dalla “estrema destra”, l’autore ricicla i cliché orientalisti più banali.»
Davvero un gran bel paradosso: degli intellettuali occidentali accusano un intellettuale musulmano di calunniare i musulmani. Sospetto che la maggior parte degli intellettuali che oggi si dedicano con zelo gesuitico alla “caccia agli islamofobi”, non meno superstiziosa dell’antica caccia alle streghe, siano gli stessi che negli anni Sessanta occupavano le università e negli anni Settanta occupavano, una dopo l’altra, tutte le cattedre universitarie e tutte le redazioni dei media, come Gramsci comanda.

Questi rivoluzionari in pantofole, che cianciavano di “abbattere la borghesia” e “riscattare il proletariato” sorseggiando Martini nei salotti che contano, hanno potuto condurre fino ad oggi una raffinata esistenza borghese grazie all’aborrita economia liberal-capitalista e grazie ai soldi dei contribuenti “borghesi” (ne uccidono più i finanziamenti alla stampa che la stampa medesima). Dall’alto dei suoi 91 anni, uno di questi borghesissimi anti-borghesi si permette il lusso di dire quello che ha sempre pensato veramente dei “proletari” che voleva riscattare: «Gli uomini hanno bisogni primari come gli animali. E i poveri, salvo pochissimi, non hanno bisogni secondari». Un paio di anni fa si è saputo che in privato il rivoluzionario al caviale che abita all’Eliseo si riferisce ai poveri come agli “sdentati” (…)

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Perché la fatwa laicista contro Kamel Daoud è una fatwa contro tutti noi

A Tale Of Two Narratives: Islamist Terrorism And Its Western Apologists – Analysis

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A Tale Of Two Narratives: Islamist Terrorism And Its Western Apologists – Analysis

Se le vittime sono sempre colpevoli e i carnefici sempre innocenti

Dicembre 12, 2015  Giovanna Jacob

Ogni volta che i terroristi fanno qualche strage in Occidente, i sessantottini non ce la fanno proprio a condannare i terroristi senza qualche “ma”, “se”, “però”

 

Se le vittime sono sempre colpevoli e i carnefici sempre innocenti

 

Il sogno del “dittatore giusto” è sbagliato

Libertà, democrazia e laicità sono valori cristiani. Dal momento che in Russia non ci sono abbastanza libertà, democrazia e laicità, un cristiano per principio non può preferire la Russia agli Usa. [Seconda puntata del dibattito su… la Russia]

http://www.pepeonline.it/index.php/component/k2/item/200-il-sogno-del-dittatore-giusto-e-sbagliato

Contro la dittatura del partito unico keynesiano

Da ieri sul sito di Tempi:

Contro la dittatura del partito unico keynesiano

BACK IN THE USSR II. Putin contro i fondamentalisti come Stalin contro Hitler.

In calce ad un articolo di Luigi Amicone apparso di Tempi, Andrea Tedesco ha risposto così al mio commento, che coincide col post precedente:

Gentile Signora Jacob, condivido la sua analisi molto accurata e intelligente, a dispetto di quanto ho scritto nel mio intervento precedente. Ho spesso utilizzato argomentazioni analoghe alla sue proprio per contrastare l’anti-americanismo viscerale di cui lei parla, sebbene non così abilmente quanto lei. La mia simpatia per Putin e la Russia in questo momento non è dunque certo il frutto dell’anti-americanismo psico-patologico (sono filo-americano e filo-israeliano da quando ho acquisito l’uso della ragione). Il popolo americano e la parte migliore dell’America sono in effetti cristiani. Bisognerebbe forse ricordare che gran parte di loro sono protestanti, però, che nel corso della storia hanno avuto qualche “piccolo” problema dottrinale e di convivenza coi cattolici. Per me non è mai stato un problema, tendo a concentrarmi su ciò che ci unisce piuttosto che quanto ci divide, ragione per cui amo Israele e gli ebrei, infinitamente più vicini e simili culturalmente ai cristiani, piuttosto che i musulmani, appartenenti ad una cultura antitetica ed ostile al cristianesimo sin dalle origini. Lo ricordo solo perchè lei ha voluto giustamente sottolineare ciò che separa gli ortodossi dai cattolici. A differenza di gran parte degli Americani, i loro intellettuali e l’attuale “leadership” (che contraddizione usare questo termine per definire il governo di Obama!) sono invece profondamente anti-cristiani, anti-sionisti, filo-islamici e quindi “paradossalmente” anti-americani. E’ possibile che le mie simpatie siano il frutto di un po’ di ignoranza e di incapacità di leggere tra le righe del comportamento e delle parole di Putin. Lei è una psicologa per caso, come sembrerebbe suggerire anche il titolo del suo intervento? Come fa a sapere che Putin finge di essere cristiano, sebbene ortodosso (nessuno è perfetto!), ma in realtà è ancora l’ateo gerarca del KGB del passato? Comunque, anche nella peggiore delle ipotesi, cioè che lei abbia completamente ragione su Putin e la Russia, resto convinto del fatto che il comportamento attuale di Putin, e nello specifico l’intervento militare in Ucraina, sia comprensibile e giustificabile nelle circostanze in quanto manifestazione di salvaguardia e difesa degli interessi nazionali russi, e che Putin, seppur arrogante e autoritario, sia migliore, o se preferisce, il minore dei mali se paragonato ad Obama. Se non altro perchè, a differenza di Obama, Putin è orgoglioso del suo paese, cerca di perseguirne gli interessi, ed è pronto a combattere i suoi nemici e a difendere i suoi alleati, per quanto indegni, ad esempio Assad. Obama, ma anche gli altri leader occidentali, con l’eccezione degna di nota del Primo Ministro Canadese Stephen Harper, tormentati da inutili e controproducenti sensi di colpa per il passato coloniale e per aver messo a repentaglio la salute del pianeta, affetti da bassa autostima e codardia fisiologica, si vergognano invece dei propri paesi e della propria civiltà e si adoperano per il loro indebolimento e distruzione, abbracciano e accolgono a casa propria i fascisti islamici e loro acerrimi nemici, mentre sono pronti ad abbandonare e a tradire i propri alleati, come sta facendo Obama nei confronti di Israele. Sono convinto, e l’ho sostenuto in più occasioni, che Putin non sia impegnato in una crociata in difesa dei cristiani, ma è innegabile che, seppur nel perseguimento degli interessi nazionali, Putin abbia in qualche modo difeso anche gli interessi dei cristiani e messo i bastoni tra le ruote agli islamisti, almeno quelli sunniti, che sembrano più pericolosi per gli interessi della Russia, ma anche dell’Europa, sebbene non per Israele, che è invece minacciata più seriamente dai fanatici sciti dell’Iran. Putin, infatti, a differenza di Obama e dei leader politici occidentali, sembra comprendere la minaccia mortale posta al suo paese dall’islam radicale, che identifica correttamente come il protagonista di una vera e propria aggressione in continuità con il passato, e non una semplice reazione alle ingiustizie e soprusi operati dall’Occidente ai danni del Terzo Mondo, come invece sostiene la teoria della “Jihad reattiva” sposata dalle menti degli intellettuali e governanti occidentali imbevute di etnocentrismo e neo-marxismo. In altre parole, credo che la minaccia più grave alla sopravvivenza della nostra civiltà oggi non siano tanto i nemici esterni, Islam incluso, e magari Putin, ma anzitutto il “tentato suicidio in corso” messo in atto da quelli interni, cioè il disprezzo per la propria civiltà e storia, per le proprie origini e tradizioni, “l’odio per l’amor di patria” fomentato sfruttando la paura istintiva per le derive del nazionalismo dopo la II Guerra Mondiale, lo sforzo evidente di distruggere in ogni modo le identità nazionali a favore della creazione di mostri geopolitici come Eurabia. 
Con stima, 
Andrea Tedesco
PS 
Nel caso lei, o qualcun’altro fosse interessato ad approfondire le mie farneticazioni a riguardo di questioni accennate in questo intervento, includo sotto i link a due articoli tra loro collegati:
http://www.ioamolitalia.it/blogs/il-perfetto-e–nemico-del-bene/quel-%E2%80%9Cbrutto-anatroccolo-erede-di-david%E2%80%9D-che-sbarra-la-strada-alla-stirpe-di-golia-parte-prima.html
http://www.ioamolitalia.it/blogs/il-perfetto-e–nemico-del-bene/obama-e-contro-israele-e-l-europa-e-schierato-con-gli-islamici-e-con-il-%E2%80%9Cgoverno-mondiale%E2%80%9D-e-una-moneta-unica-perche-israele-e-costretto-a-difendersi-parte-seconda.html

MIA RISPOSTA

Gentile signor Tedesco,

sono d’accordo con la maggior parte delle cose che dice: 1) le élite occidentali stanno inducendo l’Occidente al suicidio diffondendo non soltanto un nichilismo ideologico ma anche un nichilismo pratico, che si esprime soprattutto attraverso la distruzione della famiglia , 2) le élite occidentali stanno favorendo con piena coscienza e deliberato consenso il piano di occupazione islamica dell’Europa e degli Usa, 3) a differenza di Obama, Putin ha chiaro che i paesi islamici sunniti sono nemici e come tali devono essere trattati.

Dalla fine del Medioevo (quando lo tsunami turco ha travolto quel restava dell’impero bizantino) fin quasi al Novecento, la Russia ortodossa ha svolto un compito fondamentale di contenimento delle spinte islamiche verso l’Europa. Quindi, ringrazio la Russia per il ruolo anti-Islam che ha svolto in passato e ringrazio oggi Putin per la fermezza con cui tratta i paesi islamici. Lui non è uno che le manda a dire: “Cara Arabia Saudita, se cominci a rompere troppo e scatole, te a vedrai con l’armata rossa” (cfr. http://lenewsdiangeloiervolino.altervista.org/blog/2135).

Novantadue minuti di applausi a Putin per queste sane e costruttive minacce, che era ora.

Quando Putin fa la voce grossa contro i nostri peggiori nemici, anche io sono lì lì per cadere in ginocchio in adorazione. Ma poi viene il momento della riflessione, e mi rendo conto che i nemici dei nostri nemici non sono necessariamente nostri amici. Fatti i necessari distinguo e le debite proporzioni, i fondamentalisti islamici son un po’ come i nazisti. Durante la Seconda Guerra Mondiale la priorità dei paesi liberi era sconfiggere la Germania nazista. Pure di sconfiggerla, andava bene allearsi anche con Satana. Ed in effetti, gli alleati furono costretti a chiedere aiuto ad uno che aveva molto a che fare con Satana: Josif Stalin. Tralasciando il fatto che Stalin fino a cinque minuti prima faceva accordi con Hitler (patto Ribbentrop-Molotov), è fuori di dubbio che senza l’intervento dell’armata rossa gli eserciti alleati non ce l’avrebbero mai fatta a vincere. Ma i russi restavano dei nemici non meno temibili dei nazisti. Per dirne una a Berlino, durante i festeggiamenti per la sconfitta di Hitler, i russi rapirono sbatterono nei gulag, a morire di freddo e stenti, molti poveri soldati americani, illusi che i russi fossero amici. Dopo la pubblicazione di documenti riservati, oggi sappiamo anche perché gli americani furono così spietati e crudeli da sganciare ben due bombe atomiche su una nazione stremata: i servizi segreti avevano fatto sapere al presidente Usa che Stalin progettava di allungare le mani sul Giappone attraverso le basi sovietiche sul Pacifico. Il  fungo atomico che si alzò su Hiroshima conteneva un “messaggio” per i russi: “Non provate ad avvicinarvi o la prossima bomba atomica ve la beccate voi”. E purtroppo, alcuni anni dopo i russi, grazie a spie americane convertite alla causa del proletariato mondiale, vennero in possesso dei segreti della bomba atomica, ed iniziò l’era del terrore nucleare.

Venendo all’oggi, le politiche anti-islamiche non bastano a fare di Putin un nostro amico. Viceversa, la terribile insipienza di Obama non basta a farne un nostro nemico. La Russia è ormai una superpotenza mondiale che non nasconde anzi ostenta apertamente le sue mire espansionistiche. I russi considerano da sempre tutti i paesi dell’Europa dell’est, specialmente la Polonia e l’Ucraina, terre di loro proprietà. Ma pare che la Russia oggi abbia intenzione di espandersi anche verso il centro Asia. Voglio ricordare che nei bei tempi andati la Russia mirava espressamente anche a prendersi il Giappone. Quando l’Urss è crollato, ci siamo troppo rilassati e ci siamo dimenticati della lezione della Tatcher: “Russia first”. Che significa: la Russia deve essere tenuta costantemente sotto osservazione. Purtroppo, la Russia non viene più tenuta sotto osservazione da troppo tempo, e Putin ne ha approfittato per instaurare uno stato di polizia basato sul terrore, per organizzare l’esecito più potente del mondo. Fra poco avremo basi russe anche in Sud America.

Lei dice:

“Come fa a sapere che Putin finge di essere cristiano, sebbene ortodosso (nessuno è perfetto!), ma in realtà è ancora l’ateo gerarca del KGB del passato? Comunque, anche nella peggiore delle ipotesi, cioè che lei abbia completamente ragione su Putin e la Russia, resto convinto del fatto che il comportamento attuale di Putin, e nello specifico l’intervento militare in Ucraina, sia comprensibile e giustificabile nelle circostanze in quanto manifestazione di salvaguardia e difesa degli interessi nazionali russi, e che Putin, seppur arrogante e autoritario, sia migliore, o se preferisce, il minore dei mali se paragonato ad Obama”.

Come faccio a sapere che non è cristiano? Lo chieda alla gente che nel “paradiso dei lavoratori” ci abita, quanto vuole bene ai cristiani (Venti di guerra, una lettera da Mosca). Lo sapete o no che sia la chiesa cattolica sia la chiesa ortodossa (perfino quella ortodossa!) in Ucraina hanno dichiarato di avere molta paura del “cristiano” Putin? Il problema è che noi in Europa, e specialmente in Italia, abbocchiamo facilmente alla propaganda russa: ci dicono che in Ucraina ormai ci sono più russi e più filo-russi che ucraini, ci dicono che le rivolte di piazza sono state organizzate da fascisti-nazisti-sionisti pagati dall’Unione Europea e noi ci abbiamo creduto. Bene, allora non resta che documentarsi. Per favore, leggete qui:

http://www.lintraprendente.it/2014/03/contro-la-sbornia-nordista-per-il-compagno-vladimir/#.UxcUPOboILo.facebook

In conclusione, le assicuro che il male minore è Obama.

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